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Omicido Khashoggi, la prima crepa per i Saud e per l’Occidente

Dopo l'omicidio Jamal Khashoggi Trump ha inviato ieri d’urgenza il segretario di Stato Mike Pompeo, più che per accertare un’indicibile verità sulla fine del giornalista Jamal Khashoggi, per capire se i Saud reggono ancora. I sauditi non vincono la guerra in Yemen, hanno perso quella per procura in Siria contro Assad e l’Iran, litigano con gli altri arabi e tra loro per la successione al trono. I custodi della Mecca non possono neppure aggrapparsi alla favoletta di riformare una monarchia assoluta, legittimata su rigide basi religiose

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 17 ottobre 2018
C’è del marcio a Riad ma anche a Washington e nelle ipocrite cancellerie europee. Trump ha inviato ieri d’urgenza il segretario di Stato Mike Pompeo, più che per accertare un’indicibile verità sulla fine del giornalista Jamal Khashoggi, per capire se i Saud reggono ancora. I sauditi non vincono la guerra in Yemen, hanno perso quella per procura in Siria contro Assad e l’Iran, litigano con gli altri arabi e tra loro per la successione al trono. I custodi della Mecca non possono neppure aggrapparsi alla favoletta di riformare una monarchia assoluta, legittimata su rigide basi religiose. Un pezzetto di verità...

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