Internazionale
Usa, negato asilo politico a una cittadina afghana: colpa dell’intelligenza artificiale
Big Data e IA Un errore di traduzione sul modulo verbalizzato dagli agenti del dipartimento per l’immigrazione: un “io” diventato un “noi”. Un giudice sospettoso. Una possibile rete di persone dietro la sua fuga dal paese. Così la traduzione neurale si sta rivelando un ostacolo per i migranti
Lo stemma del dipartimento per l'immigrazione Usa – AP Photo/Mark Lennihan
Big Data e IA Un errore di traduzione sul modulo verbalizzato dagli agenti del dipartimento per l’immigrazione: un “io” diventato un “noi”. Un giudice sospettoso. Una possibile rete di persone dietro la sua fuga dal paese. Così la traduzione neurale si sta rivelando un ostacolo per i migranti
Pubblicato più di un anno faEdizione del 3 maggio 2023
Singolare, plurale, io, noi. Pronomi non interscambiabili, usarne uno o l’altro cambia molto ma non tanto quanto nella vita di una profuga afghana. E di tante altre ed altri come lei. Cambia tanto per colpa dell’intelligenza artificiale. Meglio: per colpa di chi sceglie come usarla. È una storia venuta alla luce grazie ad uno dei siti più autorevoli in difesa dei diritti, Rest Of World, che ha il focus su quelle parti del mondo poco raccontate dai media occidentali. È una storia questa che forse avrà un lieto fine ma altre decine di migliaia simili potrebbero essere raccontate in tanti...