Economia

Usciamo dalla recessione per restare in stagnazione

Usciamo dalla recessione per restare in stagnazione

Istat L’Istat parla di un «sostanziale ristagno del Pil» allo 0,2%, il governo celebra la «crescita». A marzo l’economia italiana ha segnato un moderato recupero che ha interrotto la debola discesa registrata nei due trimestri precedenti. Un anno caratterizzato da una fase di sostanziale ristagno del Pil il cui livello risulta essere pressoché invariato rispetto a quello di inizio 2018. Il tasso disoccupazione cala al 10,2%, inferiore solo a quelli di Grecia (18,5%) e Spagna (14%). La crescita stagnante è trainata dal precariato. Conte: "L’Italia torna a crescere, ciò dimostra la bontà della manovra economica". Tria: "Questi dati testimoniano la solidità dell’economia"

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 1 maggio 2019
Usciamo da una recessione «tecnica» per restare in stagnazione. La notizia, nei dati resi noti ieri dall’Istat, è questa: dopo due trimestri consecutivi in calo il Prodotto interno lordo (Pil) si è fermato e ha messo la testa fuori dall’acqua con un più 0,2 per cento. Stima provvisoria e finalmente coerente con le previsioni dello stesso governo Lega e Cinque Stelle nel Documento di Economia e finanza (Def). Dopo il carnevale di numeri, si è verificata una congiunzione astrale tra le fantasie dei pentaleghisti e la stima fissata, all’unanimità, da Bankitalia, Commissione Ue, Ufficio parlamentare di bilancio. Così come sembra...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi