Alias Domenica
Valeria Luiselli, fra il Messico e il disamore
Al tempo della Border Crisis, quando migliaia di «piccoli intrusi» tentarono di raggiungere le loro famiglie in America, la scrittrice (che sabato sarà a Mantova) fece il viaggio da cui è tratto «Archivio dei bambini perduti», tradotto da Tommaso Pincio per La Nuova Frontiera
Alex Webb, San Ysidro: bambini messicani giocano alla frontiera con gli Stati Uniti. Alle spalle le case di Tijuana, Messico, dove vivono
Al tempo della Border Crisis, quando migliaia di «piccoli intrusi» tentarono di raggiungere le loro famiglie in America, la scrittrice (che sabato sarà a Mantova) fece il viaggio da cui è tratto «Archivio dei bambini perduti», tradotto da Tommaso Pincio per La Nuova Frontiera
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 1 settembre 2019
Succede, a volte, che un richiamo imprevisto induca uno scrittore a interrompere la stesura di un’opera per dedicarsi a un’altra, percepita come più urgente. Accadde, per esempio, a José Donoso quando nel 1973 mise da parte il testo cui stava lavorando, Lagartijia sin cola, per dedicarsi a Casa de campo (sontuosa allegoria della situazione politica e sociale cilena), spinto – sostenne la figlia Pilar – dall’improvvisa notizia del golpe. A Valeria Luiselli, forse la più celebrata tra le giovani scrittrici messicane di oggi, è accaduto qualcosa di simile proprio mentre progettava un nuovo romanzo, alla fine di un lungo viaggio...