Alias Domenica
Valerio Adami, stesure piatte ordinate dal lapis, lampada filosofica
A Milano, Palazzo Reale Perché Valerio Adami a un certo punto decise di non datare più? Perché un libro di istruzioni per navigare all’interno delle sue opere, «sinopie»? E quale ruolo ha attribuito al disegno!
Valerio Adami, «Penthesilea» (1994), collezione Adami, su concessione dell’Archivio Valerio Adami
A Milano, Palazzo Reale Perché Valerio Adami a un certo punto decise di non datare più? Perché un libro di istruzioni per navigare all’interno delle sue opere, «sinopie»? E quale ruolo ha attribuito al disegno!
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 28 luglio 2024
Giuseppe FrangiMILANO
Perché alla fine degli anni ottanta un artista affermato come Valerio Adami decide di non datare più i suoi quadri? Perché poi, a inizio di millennio, pubblica un libro in cui fornisce istruzioni più o meno enigmatiche per navigare all’interno delle sue opere che titola Sinopie? E soprattutto quale natura attribuiva al disegno, matrice indiscussa di ogni sua intuizione figurativa? Sono domande importanti per provare a circoscrivere la figura di questo inclassificabile protagonista dell’arte dell’ultimo mezzo secolo. Cominciamo dalla terza, la più sostanziale. Il disegno per Adami è pratica al confine tra esercizio artistico e filosofia. Lo testimonia la folgorazione...