Cultura
Valerio Evangelisti e la fantasia come rivoluzione
Scaffale «L’insurrezione immaginaria», a cura di Alberto Sebastiani e Sandro Moiso, per Mimesis. Un volume non celebrativo ma che apre contributi utili sia alla letteratura d’oggi sia all’intervento politico, a partire dalle molteplici e complesse sfaccettature dell’opera dello scrittore bolognese
Valerio Evangelisti – la presse
Scaffale «L’insurrezione immaginaria», a cura di Alberto Sebastiani e Sandro Moiso, per Mimesis. Un volume non celebrativo ma che apre contributi utili sia alla letteratura d’oggi sia all’intervento politico, a partire dalle molteplici e complesse sfaccettature dell’opera dello scrittore bolognese
Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 aprile 2023
Come avrebbe potuto essere il manifesto teorico/poetico che Valerio Evangelisti non ha scritto? Sicuramente non distante dal famoso Credo di James G. Ballard: «Credo nel potere che ha l’immaginazione di plasmare il mondo, di liberare la verità dentro di noi, di cacciare la notte, di trascendere la morte, di incantare le autostrade, di propiziarci gli uccelli, di assicurarsi la fiducia dei folli…». Sicuramente non distante dalle parole-chiave dei surrealisti: l’arte, la poesia, la rivoluzione, l’amore, trasformare il mondo, cambiare la vita. Nell’impasto di questi elementi emerge l’importanza della costruzione dell’immaginario, di immaginari contro il potere del capitalismo della sorveglianza e...