Cultura
Valerio Evangelisti, l’assalto al cielo della fantascienza
Il ritratto Un grande innovatore che ha portato nel romanzo popolare studio del passato e analisi del presente. Scomparso a Bologna dove era nato nel 1952. Lascia un’opera vastissima ricca di decine di romanzi, raccolte di racconti e saggi storico-politici
Lo scrittore Valerio Evangelisti – LaPresse
Il ritratto Un grande innovatore che ha portato nel romanzo popolare studio del passato e analisi del presente. Scomparso a Bologna dove era nato nel 1952. Lascia un’opera vastissima ricca di decine di romanzi, raccolte di racconti e saggi storico-politici
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 aprile 2022
Quando nel 1994 uscì il numero 1241 di Urania dedicato al romanzo vincitore del premio omonimo dell’anno precedente, nessuno probabilmente avrebbe potuto immaginare che si trattava di una svolta all’interno della narrativa italiana e non solo. Il titolo del libro era semplice, scarno, Nicolas Eymerich, inquisitore, l’autore si chiamava Valerio Evangelisti. Si può dire che in quel momento era nata la fantascienza italiana. Fino ad allora la sf era considerata un filone praticamente estraneo alla tradizione letteraria del Paese. Certo c’erano state «incursioni» nel genere compiute da autori di letteratura «alta» – il finale sugli «ordigni» della Coscienza di Zeno...