Alias Domenica
Van Gogh, lo sperimentale Getsemani
A Parigi, Musée d'Orsay, "Van Gogh à Auvers-sur-Oise Les derniers mois", a cura di Nienke Bakker ed Emmanuel Coquery 1890, i mesi finali, in cura dal dottor Gachet. L’omogeneità periodica fa della mostra un travolgente «unicum», nel segno del più ardito spingersi verso il pezzo irrelato di pura pittura
Vincent Van Gogh, "Racines des arbres", 1890, Amsterdam, Van Gogh Museum
A Parigi, Musée d'Orsay, "Van Gogh à Auvers-sur-Oise Les derniers mois", a cura di Nienke Bakker ed Emmanuel Coquery 1890, i mesi finali, in cura dal dottor Gachet. L’omogeneità periodica fa della mostra un travolgente «unicum», nel segno del più ardito spingersi verso il pezzo irrelato di pura pittura
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 28 gennaio 2024
Giuseppe FrangiPARIGI
Vincent Van Gogh, “Portrait de l’artiste”, part., 1889, Parigi, Musée d’Orsay, dono di Paul e Marguer Gachet, 1949 «Mi ha detto che bisogna lavorare tanto, audacemente, e non pensare affatto a quello che ho»: era il 20 maggio 1890. Vincent van Gogh, appena approdato ad Auvers-sur-Oise, scriveva subito al fratello per raccontargli il primo incontro con il medico che lo avrebbe preso in cura, il dottor Paul Gachet. Come prima terapia gli viene suggerita quella che gli è più naturale: dipingere. Van Gogh indubbiamente obbedisce. In due mesi realizza settantaquattro quadri, riprende a disegnare con sistematicità e convinzione e, grazie...