Visioni
Vandermark e Wooley, stralunato duo
Note sparse Americani, fra le figure di maggiore spicco dell'area dell'improvvisazione, si sono esibiti nell'ambito del festival Angelica
Ken Wandermark e Nate Wooley
Note sparse Americani, fra le figure di maggiore spicco dell'area dell'improvvisazione, si sono esibiti nell'ambito del festival Angelica
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 22 marzo 2017
Marcello LorraiBOLOGNA
Americani, bianchi, tra le figure di maggiore spicco dell’area dell’improvvisazione, il sassofonista Ken Vandermark e il trombettista Nate Wooley hanno collaborato ampiamente, anche in duo, e adesso sono assieme in Shelter, che si è ascoltato domenica a Bologna, al Teatro San Leonardo, nell’ambito delle attività di AngelicA: un quartetto con l’olandese Jasper Stadhouders, basso elettrico e chitarra, e l’australiano residente a Berlino Steve Heather, batteria. L’idioma più tipicamente improvvisativo è solo uno degli elementi che vengono combinati in brani strutturati ciascuno con una propria differente fisionomia. Soprattutto al tenore, che alterna col clarinetto, Vandermark può arrivare fino ad un parossismo...