Cultura

Veit Heinichen e l’«altrove» del noir che passa per Trieste

Veit Heinichen e l’«altrove» del noir che passa per TriestePort Life in Trieste» dell’artista boemo Rudolf Kalvach (1883/1932)

Narrativa Intervista allo scrittore nato in Germania ma triestino d'adozione che pubblica «Borderless» per e/o. La commissaria Xenia Zannier indaga sul traffico di armi e esseri umani. Ma sullo sfondo c’è la fine della Jugoslavia. «Per chi come me pensa alla letteratura come a qualcosa in cui si specchiano gli individui ma anche i luoghi, la città racchiude in sé il portato di un mondo molto più vasto»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 14 marzo 2020
Dopo una quindicina d’anni di onesto servizio, e dieci romanzi da protagonista, il commissario Proteo Lamberti, salernitano di nascita ma triestino d’adozione, almeno per il momento è stato rimpiazzato da Xenia Zannier, una giovane friulana in forza non alla polizia di Trieste bensì a quella di Grado, ma il tema al centro del nuovo libro di Veit Heinichen, Borderless (pp. 396, euro 18), pubblicato come i precedenti da e/o, resta quello del «confine». Non solo l’intreccio di culture e memorie che hanno reso Trieste il personaggio principale delle storie del 63enne scrittore tedesco, con un passato da economista e editore,...

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