Alias Domenica
Venere di Milo, un oggetto del desiderio di due secoli fa
Venere di Milo Dopo il rinvenimento nell’isola di Melos (1820), decisivo risultò il racconto entusiasta del naturalista francese Dumont d’Urville all’addetto dell’ambasciata, il conte de Marcellus. Così finì al Louvre
Statua di Afrodite, detta Venere di Milo dal luogo del ritrovamento, fine II sec. a.C., Parigi, Museo del Louvre
Venere di Milo Dopo il rinvenimento nell’isola di Melos (1820), decisivo risultò il racconto entusiasta del naturalista francese Dumont d’Urville all’addetto dell’ambasciata, il conte de Marcellus. Così finì al Louvre
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 22 agosto 2021
Quella che da duecento anni esatti è un’icona pop paragonabile solo alla Gioconda ha iniziato la propria carriera ufficiale nel luogo più paludato possibile, l’Académie Royale des Beaux-Arts di Francia. Immaginatevi tanti signori eleganti con un’aria molto dotta, tra loro illustri esperti e rinomati artisti: davanti a essi, il 21 aprile 1821, l’anziano Quatremère de Quincy – un protagonista della vita politica e culturale dalla Rivoluzione in poi – lesse una memoria «sulla statua antica di Venere scoperta nell’isola di Milo nel 1820». È passato solo un anno dalla scoperta, e già la statua vanta un illustre riconoscimento da parte...