Alias Domenica
Vera testimonianza o aneddoto? Le ‘Vite’ di Dante al vaglio della filologia
L a veridicità delle fonti del Boccaccio (anche la madre della matrigna); l’autopsia del Bruni su alcune epistole autografe del poeta: «Vite di Dante dal XIV al XVI secolo» in una puntuale edizione commentata, da Salerno editrice
Dante Gabriel Rossetti, Giotto dipinge il ritratto di Dante (1852), Londra, Lloyd Webber Collection
L a veridicità delle fonti del Boccaccio (anche la madre della matrigna); l’autopsia del Bruni su alcune epistole autografe del poeta: «Vite di Dante dal XIV al XVI secolo» in una puntuale edizione commentata, da Salerno editrice
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 aprile 2018
Tra i pochi ricordi danteschi che ognuno di noi, fosse anche lo studente più indisciplinato, porta con sé dagli anni di liceo, c’è sicuramente l’aneddoto delle femminette di Verona, le quali sedute un giorno presso una porta e vedendo sfilare davanti a loro Dante, commentarono: «Donne, vedete colui che va ne l’inferno e torna quando gli piace, e qua su reca novelle di coloro che là giú sono?», citando, a riprova, «la barba crespa e il color bruno per lo caldo e per lo fummo». Sembra che all’udire quelle parole, «conoscendo che da pura credenza delle donne venivano», il poeta...