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Verdi e sinistra, la qualità dell’offerta dei gemelli diversi

Dopo il 26 maggio Gli italiani hanno più volte dato prova di un forte, diffuso, sentimento verde: come nelle vittorie schiaccianti dei referendum contro il nucleare e per l’acqua pubblica. Ciò che è mancato quasi sempre è la traduzione di questa opinione in scelta politico-elettorale, e la ragione non può che dipendere in larga misura dal tipo di offerta politica ecologista

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 4 giugno 2019
Ci sono tanti italiani come me – cittadini impegnati nell’associazionismo ecologista, imprenditori della green economy, generici elettori sensibili ai temi ambientali – che in qualunque Paese d’Europa si riconoscerebbero nei Verdi e che in Italia nemmeno li votano. Nasce da questa premessa, di un’evidenza persino banale, l’ennesimo flop elettorale dei Verdi italiani. Perché di flop si tratta: poco più del 2% di voti, la marea verde europea che al di qua delle Alpi si è ridotta a rigagnolo. Capisco la tentazione di attribuire questo risultato così modesto a fattori esterni: i media poco attenti alle questioni ambientali, gli italiani che...

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