Alias Domenica
Vertigini e lettori dell’«Anatomia» di Burton, da Milton a Beckett
Classici inglesi del Seicento Prima traduzione integrale del trattato di Robert Burton uscito nel 1621 e poi accresciuto più volte: nei «Classici della Letteratura europea» Bompiani, a cura di Luca Manini e Amneris Roselli
Illustrazione di Edward McKnight Kauffer per The anatomy of Melancholy di Robert Burton, Nonesuch Press, 1925
Classici inglesi del Seicento Prima traduzione integrale del trattato di Robert Burton uscito nel 1621 e poi accresciuto più volte: nei «Classici della Letteratura europea» Bompiani, a cura di Luca Manini e Amneris Roselli
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 15 novembre 2020
Words, words, words… Chissà se Amleto (ma anche Jacques, Malvolio, Timone e gli altri malinconici, o malcontenti, scespiriani) avrebbe avuto altrettanto bisogno di «parole, parole, parole», sarebbe stato così a lungo a interrogarsi e a rimuginare, se l’Anatomy of Melancholy (1621) – che di parole non fa certo difetto! – fosse stata pubblicata anche solo una ventina d’anni prima, in tempo perché Shakespeare la sfogliasse prima di vestire il suo principe danese di nero? Temo proprio di sì: non una parola in meno… Il gran trattato di Robert Burton (1577-1640) – subito immenso, e accresciuto d’edizione in edizione: fino alla...