Politica
Veti, richieste e scambi di accuse. Draghi nella palude
Crisi di governo Mercoledì 20 luglio le comunicazioni del premier. Si parte dal Senato, previsto il voto di fiducia. Gli spiragli ci sono, la ricomposizione ancora no. Fi insiste: «Fuori i grillini o elezioni». La Lega stilala sua agenda con flat tax, pace fiscale, autonomia. Senza un fatto nuovo la partita potrebbe giocarsi direttamente in aula
Mario Draghi – Epa
Crisi di governo Mercoledì 20 luglio le comunicazioni del premier. Si parte dal Senato, previsto il voto di fiducia. Gli spiragli ci sono, la ricomposizione ancora no. Fi insiste: «Fuori i grillini o elezioni». La Lega stilala sua agenda con flat tax, pace fiscale, autonomia. Senza un fatto nuovo la partita potrebbe giocarsi direttamente in aula
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 luglio 2022
Da Algeri il premier segue le evoluzioni, anzi l’assenza di evoluzioni, della crisi probabilmente con crescente scetticismo. Il problema non è cosa succede ma proprio che non succede niente di tangibile. I partiti sono avviluppati nelle loro divisioni interne, nel calcolo dei vantaggi e degli svantaggi, restano in attesa delle mosse degli altri. Se Draghi mirava a un pronunciamento di slancio della politica, come quello che risuona negli innumerevoli appelli delle varie categorie in queste ore, va detto che per il momento non c’è stato. La stessa scissione 2 del M5S viene continuamente rinviata, e senza quel «fatto nuovo» che...