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Via dalla «via della seta»? Ma il motore cinese serve all’Italia
Economia Pechino - cresce al tasso del 4,4% - rappresenterà per il Fmi il 30% della crescita globale nel 2023. Tre volte il contributo Usa che sarà solo dell’1%. E ora l’input cinese è quello green
Un treno sulla tratta della nuova via della seta – Ap
Economia Pechino - cresce al tasso del 4,4% - rappresenterà per il Fmi il 30% della crescita globale nel 2023. Tre volte il contributo Usa che sarà solo dell’1%. E ora l’input cinese è quello green
Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 luglio 2023
«Ristagno», «rallentamento», «fine di un ciclo». Sono solo alcuni dei termini che circolano in questi giorni a proposito dell’economia cinese. Il perché è presto detto. NEL SECONDO trimestre di quest’anno, stando ai dati del Nationl Bureau of Statistics (NBS), il pil del Dragone è cresciuto del 6,3% rispetto a giugno dell’anno scorso. Tra aprile e giugno, la crescita è stata invece dello 0,8%. Un po’ poco, per gli osservatori economici, visto che tra gennaio e marzo l’indice era stato del 2,2%. Per il Financial Times, addirittura, sarebbe questa la ragione del deflusso di capitali dalla Cina verso altre economie asiatiche...