Commenti
Via della seta, l’Europa opponga il «modello sociale»
«Belt and Road Initiative» I Paesi europei nel loro complesso valgono il 26,6% del Pil mondiale, quasi quanto gli Stati Uniti. Il ruolo europeo è quello di rilanciare i diritti non il neoliberismo
«Belt and Road Initiative» I Paesi europei nel loro complesso valgono il 26,6% del Pil mondiale, quasi quanto gli Stati Uniti. Il ruolo europeo è quello di rilanciare i diritti non il neoliberismo
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 marzo 2019
La Cina si è data un obiettivo: diventare la prima potenza economica e militare del mondo entro il 2049 (centenario della fondazione della Repubblica Popolare). È da qui che bisogna partire per capire il progetto «Nuova Via della Seta». Il progetto che tanto interesse sta suscitando anche in Europa. Niente di strano, per carità. La globalizzazione ha mutato il suo segno, la sua natura, per così dire, «anarchica». Non solo libertà di movimento dei capitali, delle imprese (meno delle persone), ma competizione tra macroaree economiche globali all’interno delle quali giocano un ruolo fondamentale le grandi potenze politiche, militari e commerciali...