Cultura
Viaggio estatico dentro la miniatura
Intervista Un incontro con l'artista pakistana Shahzia Sikander, in mostra al Maxxi di Roma fino al 15 gennaio prossimo. «Quando vado in un posto nuovo, prendo in affitto un’auto. Così sono costretta a negoziare il rapporto con il luogo stesso»
Shahzia Sikander, «Spinn», 2012
Intervista Un incontro con l'artista pakistana Shahzia Sikander, in mostra al Maxxi di Roma fino al 15 gennaio prossimo. «Quando vado in un posto nuovo, prendo in affitto un’auto. Così sono costretta a negoziare il rapporto con il luogo stesso»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 5 gennaio 2017
Per Shahzia Sikander (Lahore 1969, vive e lavora a New York dal 1997) «l’arte deve essere un vettore e il disegno è lo strumento per pensare e realizzare quello che è uno spazio infinito». La carta è sempre il punto di partenza per costruire le sue opere, un viaggio che non smette mai di stupire, fluido e coinvolgente dove i diversi piani di lettura s’intersecano, introducendo a una narrazione fuori dagli schemi. Il suo limite, in termine di fisicità e fragilità, viene superato dall’artista pakistana-americana nel momento in cui il veicolo poetico del disegno emigra nell’animazione e nella proiezione. Entrando...