Internazionale
Vietato dissentire online, il governo iracheno spegne Telegram
Iraq Da domenica la app di messaggistica più utilizzata dagli attivisti è stata sospesa. Baghdad parla di libertà di espressione, ma è una cortina fumogena: in parlamento avanza leggi sempre più punitive
Il logo di Telegram – Ap
Iraq Da domenica la app di messaggistica più utilizzata dagli attivisti è stata sospesa. Baghdad parla di libertà di espressione, ma è una cortina fumogena: in parlamento avanza leggi sempre più punitive
Pubblicato più di un anno faEdizione del 8 agosto 2023
«Fatti Telegram». È il consiglio (interessato) che gli attivisti iracheni dispensano quando devono discutere questioni sensibili: la app di messaggistica, con sede a Dubai, è ritenuta – non solo in Iraq – molto più sicura di WhatsApp. La usano per organizzarsi, per scambiarsi informazioni, notizie, per accedere a canali indipendenti. Da domenica non possono farlo più: il ministero per le comunicazioni ha sospeso la app citando questioni di «sicurezza nazionale» e presunti «leak di dati sensibili» su alcuni canali non meglio specificati. Il governo – dice – ha chiesto a Telegram di chiudere le piattaforme responsabili «ma la compagnia non...