Alias Domenica
Viktor Šklovskij, appunti in prosa spettinata
Classici russi In una prosa refrattaria alla linearità e vorace di digressioni, la rinuncia a stabilire senso e motivazioni degli eventi storici: «Viaggio sentimentale», in una nuova traduzione di Mario Caramitti, da Adelphi
David Burliuk, Lavoratori, 1924
Classici russi In una prosa refrattaria alla linearità e vorace di digressioni, la rinuncia a stabilire senso e motivazioni degli eventi storici: «Viaggio sentimentale», in una nuova traduzione di Mario Caramitti, da Adelphi
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 9 giugno 2019
«Non rimpiango certo di aver baciato, mangiato, visto il sole; mi rincresce di essermi avvicinato alle cose cercando di dare loro un indirizzo, mentre tutto seguiva un itinerario prestabilito (…). Non sono riuscito a cambiare niente». Con questa amarognola constatazione, nel maggio del 1922, schivato per un pelo l’arresto a Pietrogrado e raggiunta la Finlandia camminando sul giaccio, Viktor Šklovskij riprende la stesura di una straordinaria cronaca autobiografica degli anni tellurici inaugurati dal 1917. Affabulatore professionale, narratore compulsivo e straripante, nel giro di pochi giorni rovescia sulla carta una zavorra di ricordi, racconti fugaci, aneddoti e meditazioni metafisiche: forse per...