Alias Domenica
Vila-Matas, dietro la porta cieca il visibile è solo ciò che resta dell’invisibile
Scrittori spagnoli Un romanzo in forma di biografia del proprio stile, fatto di appunti per una «prosa intempestiva»: «Montevideo», da Feltrinelli
Miquel Barceló, illustrazione per locandina della mostra personale dedicata all’artista dal Museo di arte contemporanea di Barcellona, 1998
Scrittori spagnoli Un romanzo in forma di biografia del proprio stile, fatto di appunti per una «prosa intempestiva»: «Montevideo», da Feltrinelli
Pubblicato circa un mese faEdizione del 13 ottobre 2024
Un atto di resistenza alla invasione del panorama narrativo odierno da parte della realtà (quotidiana, politica, sociale) quando non del proprio romanzo familiare: è una interpretazione possibile della scrittura romanzesca di Enrique-Vila Matas. Oppure: un cedimento del proprio Io di fonte alla libidica tentazione di reminiscenze letterarie, che premono per intromettersi fra la penna e la carta. O anche: un atto di pudore che vela la trasparenza del proprio mondo psichico alterandone il riflesso, non appena tocca la pagina. O ancora: la vendetta della propria vena saggistica, schiacciata, ma non del tutto, dalla vittoria del serpente narratore, nel giardino dell’Eden...