Alias Domenica
Vinavil e Ripolin per la condizione zero
Giorgia Gastaldon, "Schifano. Comunque, qualcos’altro", Silvana Editoriale Con un notevole esercizio di archeologia del contemporaneo, il saggio entra nell’officina di Mario Schifano agli albori, nella sua corposa ricerca del «quadro-oggetto»
Mario Schifano a Palazzo Primoli negli anni sessanta
Giorgia Gastaldon, "Schifano. Comunque, qualcos’altro", Silvana Editoriale Con un notevole esercizio di archeologia del contemporaneo, il saggio entra nell’officina di Mario Schifano agli albori, nella sua corposa ricerca del «quadro-oggetto»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 settembre 2021
Mario Schifano, “Grande particolare di propaganda”, 1962 A Roma in quell’inizio di anni sessanta gli unici rimasti a dipingere erano gli operai chiamati a verniciare i selciati delle strade con strisce pedonali e segnaletiche orizzontali. Il boom delle auto costringeva le città a «ridisegnare» le proprie strade. Nel bellissimo film di Elio Petri I giorni contati, uscito nella prima metà del 1962, il protagonista, un memorabile Salvo Randone, dopo aver lasciato il lavoro, si divertiva a bighellonare di notte per Roma prendendo in giro gli operai che, con pennello e secchi di vernice bianca, erano costretti a piegare la schiena...