Internazionale

«Violenza e affidabilità», il segreto del successo jihadista nel Sahel

«Violenza e affidabilità», il segreto del successo jihadista nel SahelMiliziani di Ansar Dine a Timbuktu, Mali settentrionale, nel 2012 – Ap

Intervista Ibrahim Maiga (Istituto di studi sulla sicurezza di Bamako: «I capi jihadisti sembrano, per il momento, essere sociologi e politici migliori dei rappresentanti dello stato... Sanno bene come sfruttare le carenze delle istituzioni a loro vantaggio»

La crescita esponenziale di questi ultimi mesi con attacchi contro basi militari e attentati contro civili, pone l’area del Sahel come una delle più pericolose e difficili, soprattutto per quanto riguarda l’ascesa dei gruppi jihadisti. Il manifesto ne ha parlato con Ibrahim Maiga, capo ricercatore dell’Istituto di studi sulla sicurezza (Iss) di Bamako, uno dei principali organismi di ricerca e monitoraggio a livello mondiale. Perché in questi anni il Sahel è diventato un terreno favorevole all’ideologia jihadista a partire dal Mali? Il processo di radicalizzazione e di espansione dell’ideologia jihadista nasce dalla fine degli anni ’90 con la fuga dall’Algeria...

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