Alias Domenica
Visione psichica dell’uomo favoloso
L'immagine del poeta: Scipione/Ungaretti L’analogico trarre immagini dalla coscienza, proprio di Giuseppe Ungaretti, fu reso da Scipione attraverso un segno emotivo, aspro e scheggiato
Gino Bonichi detto Scipione, "Ritratto di Giuseppe Ungaretti", 1930 ca., Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna
L'immagine del poeta: Scipione/Ungaretti L’analogico trarre immagini dalla coscienza, proprio di Giuseppe Ungaretti, fu reso da Scipione attraverso un segno emotivo, aspro e scheggiato
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 11 agosto 2019
Il Ritratto di Ungaretti, olio su tavola, cm 55×51, oggi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, è del 1930. La Galleria acquistò il dipinto nel 1948 alla XXIV Biennale di Venezia, che dedicava a Scipione (Macerata 1904 – Arco 1933) una retrospettiva voluta da Carlo Cardazzo, Mario Mafai, Giuseppe Marchiori, C. L. Ragghianti, Lionello Venturi e introdotta da Corrado Maltese. Il Ritratto di Ungaretti aveva a fianco il Ritratto della madre, sempre del 1930. Mancava l’Autoritratto, dello stesso anno, che nel 1941, proveniente dalla collezione di Margherita Caetani di Bassiano, sarebbe entrato nella stessa collezione di Ungaretti. Sono tre dipinti che,...