Visioni

Vita con Carmelo Bene, il mestiere del teatro nel gesto quotidiano

Vita con Carmelo Bene,  il mestiere del teatro nel gesto quotidiano

Memoir «Cominciò che era finita», il libro di Luisa Viglietti tra Roma e Otranto. Un racconto intimo dell’artista: il primo incontro per i costumi di «Hamlet suite», l’amore, il lavoro insieme, le ossessioni, il pensiero

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 11 marzo 2021
Comincia che era una sera d’estate al teatro romano di Verona. In alto si era alzato il disco rotondo della luna, piatto e giallo nell’ultima luce del tramonto: ed era stato quasi inevitabile rivedere la luna di Salomè, contro cui sorgeva il corpo affilato dell’omonima Donyale nel più visionario dei film di Carmelo Bene. Era il 1994, l’estate dei mondiali di calcio negli Stati Uniti. Carmelo Bene tornava su una scena, dopo quattro anni di silenzio. Tornava, ancora una volta, all’Amleto di o da Jules Laforgue, ormai lontano da Shakespeare. Hamlet suite aveva voluto intitolare quest’ultimo musicalissimo spettacolo-concerto per voci...

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