Visioni
Vita e fiction dentro un piatto di tabouleh
Mostre Nel suo ultimo lavoro, «Nation Estate», Larissa Sansour utilizza uno dei criteri costruttivi tipici di New York, come provocazione sulla questione palestinese
Mostre Nel suo ultimo lavoro, «Nation Estate», Larissa Sansour utilizza uno dei criteri costruttivi tipici di New York, come provocazione sulla questione palestinese
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 19 giugno 2015
Una giovane donna trascina il trolley nella hall di un grattacielo, sale in ascensore: l’idea di viaggio è strettamente connessa con quella di futuro. Per Larissa Sansour (Gerusalemme Est 1973) viaggiatrice tra culture diverse – la madre è russa e il padre palestinese, ha studiato Fine Art a Copenhagen, Londra e New York, attualmente vive a Londra – il futuro riguarda sempre la Palestina. È forse lontano e apparentemente irraggiungibile, come vediamo in Nation Estate esposto negli spazi della fondazione Al-Ma’mal di Gerusalemme e, contemporaneamente, alla galleria Montoro 12 Contemporary Art di Roma (dove è visibile fino al 15 luglio),...