Cultura

Vite di passaggio

Vite di passaggioUn frame di The Stuart Hall Project di John Akomfrah

Ritratti Una riflessione intorno alla figura di Stuart Hall, a partire dal film di John Akomfrah. Il teorico dei «cultural studies» sarà ricordato al Guggenheim di New York il 25 aprile

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 aprile 2014
Un senso di «incertezza e inquietudine», e una certa nostalgia «per ciò che non può essere»: così Stuart Hall, nelle prime battute del film di John Akomfrah, The Stuart Hall Project (2013), riassume il debito da lui contratto con la musica di Miles Davis fin da quando, all’età di vent’anni, il grande jazzista afro-americano gli «mise il dito sull’anima». E «incertezza e inquietudine» avvolgono parole e immagini nel film, come disseminate dalla tromba di Davis, a cui si deve gran parte della colonna sonora: quest’ultima diventa anzi lo spartito su cui parole e immagini si intrecciano, dando vita a uno...

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