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Viva la radio!
«Viva la radio», canta Eugenio Finardi e come non concordare. Il mezzo «caldo» per eccellenza, novantenne dallo scorso 6 ottobre, assomiglia al personaggio del film («Il curioso caso di Benjamin […]
«Viva la radio», canta Eugenio Finardi e come non concordare. Il mezzo «caldo» per eccellenza, novantenne dallo scorso 6 ottobre, assomiglia al personaggio del film («Il curioso caso di Benjamin […]
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 10 dicembre 2014
«Viva la radio», canta Eugenio Finardi e come non concordare. Il mezzo «caldo» per eccellenza, novantenne dallo scorso 6 ottobre, assomiglia al personaggio del film («Il curioso caso di Benjamin Button» con Brad Pitt e Cate Blanchett), che via via ringiovanisce: sembrava relegato alle cantine dei rigattieri, soppiantato dai luccichii prepotenti quanto effimeri della televisione generalista, mentre è il vero mutante dei media. La radio è il tratto di congiunzione tra l’era del broadcasting e il nuovo Impero della rete. Snella, duttile, trasformista (nel senso della scena teatrale, ovviamente), capace di depositarsi senza danni nel e sul web, naturalmente cross-...