Alias
Vocalese, la missione possibile di un metalinguaggio sonoro
Fenomeni/Uno stile canoro afroamericano, in cui le parole vengono adattate ad assoli strumentali preesistenti. In occasione dei cento anni dalla nascita di Jon Hendricks, uno dei grandi geni della voce, ecco una guida ai dischi imperdibili Molti artisti hanno flirtato con il genere, da Mark Murphy a Joni Mitchell. Il caso Manhattan Transfer
Fenomeni/Uno stile canoro afroamericano, in cui le parole vengono adattate ad assoli strumentali preesistenti. In occasione dei cento anni dalla nascita di Jon Hendricks, uno dei grandi geni della voce, ecco una guida ai dischi imperdibili Molti artisti hanno flirtato con il genere, da Mark Murphy a Joni Mitchell. Il caso Manhattan Transfer
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 18 settembre 2021
Se c’è uno stile che resta esclusivamente jazzistico, quasi autoreferenziale nella propria identità, questo non può essere che il vocalese, a simboleggiare la quintessenza del «jazz nel jazz», ossia un approccio metalinguistico alla forma sonora originaria. Detto così, suona magari astruso, ma in parole povere, il vocalese non fa che trascrivere un assolo strumentistico e poi cantarlo, aggiungendo le liriche, in cui vocali e dittonghi riescono a combaciare perfettamente con ogni nota musicale; in questa tecnica letteraria Hendricks risulta un maestro insuperato, perché, cosciente del possesso di un ricco bagaglio letterario, inventa testi surreali e (auto)-ironici di così straordinaria complessa...