In una parola La notizia della scomparsa di Massimo Bordin mi ha raggiunto mercoledì scorso – ormai siamo, a dir poco, perennemente connessi – mentre uscivo dalla bella mostra romana su Demetrio Stratos, […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 aprile 2019
La notizia della scomparsa di Massimo Bordin mi ha raggiunto mercoledì scorso – ormai siamo, a dir poco, perennemente connessi – mentre uscivo dalla bella mostra romana su Demetrio Stratos, Cathy Barberian e Carmelo Bene, “Il corpo della voce” (al Palazzo delle Esposizioni, fino al 30 giugno: ne hanno parlato qui sul manifesto Guido Festinese e Stefano Crippa). Non aggiungo altro a quanto di bene è stato detto di Massimo, della sua – e “nostra” – Radio Radicale, di un rapporto con la politica e il giornalismo fatto di passione critica, di cultura, di attenzione alle ragioni anche degli avversari...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi