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Vorrei un bel governo di lucha y siesta
In una parola Dunque siamo ancora appesi ai click della «piattaforma Rousseau», e forse ai capricci di Di Maio, e poi ai parlamentari in procinto ora di «cambiar casacca», ma con la garanzia […]
In una parola Dunque siamo ancora appesi ai click della «piattaforma Rousseau», e forse ai capricci di Di Maio, e poi ai parlamentari in procinto ora di «cambiar casacca», ma con la garanzia […]
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 3 settembre 2019
Dunque siamo ancora appesi ai click della «piattaforma Rousseau», e forse ai capricci di Di Maio, e poi ai parlamentari in procinto ora di «cambiar casacca», ma con la garanzia di non «perdere la poltrona». Bisognerà tornare sul lessico – parole chiave e parole non dette – della pazza crisi. Ma intanto sbizzarriamoci per qualche ora con la fantasia, avanziamo modeste proposte, accogliamo anche i surreali inviti del redivivo Grillo, riconoscendo la straordinarietà del momento che attraversiamo, nel mondo intero, e affrontando problemi drammatici con un po’ di ironia e di piacere di vivere, lottare, e persino governare. Il vecchio...