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Voto al buio, sul parlamento cala il sipario
Che il voto del 4 marzo ci avrebbe condotto in una terra costituzionalmente incognita era in qualche misura prevedibile. Ne fu esempio eclatante l’impossibile tentativo di un governo tecnico Cottarelli. […]
Che il voto del 4 marzo ci avrebbe condotto in una terra costituzionalmente incognita era in qualche misura prevedibile. Ne fu esempio eclatante l’impossibile tentativo di un governo tecnico Cottarelli. […]
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 23 dicembre 2018Edizione 23.12.2018
Che il voto del 4 marzo ci avrebbe condotto in una terra costituzionalmente incognita era in qualche misura prevedibile. Ne fu esempio eclatante l’impossibile tentativo di un governo tecnico Cottarelli. O magari, più di recente, un ministro dell’interno che chiede a una piazza di fan l’investitura a parlare a nome di 60 milioni di italiani. Oggi la manovra arriva in parlamento con tempi e modi tali da garantire che si voti completamente al buio, senza che nessuno abbia letto le carte. Maxiemendamento e fiducia sono l’esito ultimo di una sinergia di debolezze. Intendiamoci. In un’assemblea elettiva non accade mai che...