Lavoro

Voucher, il nome è cambiato ma la sostanza rischia di essere la stessa

Cosa prevede il «contratto di prestazione occasionale» inserito nella manovra Introdotto un tetto di 5mila euro, il lavoratore non potrà ricevere più di 2.500 euro l'anno da uno datore di lavoro. Resta il limite alle microimprese sotto i 5 dipendenti, salvo per l'agricoltura o l’edilizia. Una restrizione cospicua rispetto al passato, ma insufficiente

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 28 maggio 2017
Per sostituire i voucher, aboliti per decreto per evitare il referendum Cgil, il governo e il Pd hanno rispolverato il «contratto di prestazione occasionale» abolito dal Jobs Act nel 2015. Se i voucher erano scontrini acquistabili in tabaccheria, fuori dal contratto di lavoro, la «prestazione occasionale» sarà una forma contrattuale che si aggiunge alle quaranta e più esistenti. Per Cgil, Mdp, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle l’emendamento Di Salvo, depositato l’altro ieri sera dal relatore alla «manovrina» Mauro Guerra in commissione Bilancio della Camera, siamo di fronte a un meccanismo esattamente equivalente a quello dei voucher. «Non c’è dubbio che faremo...

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