Internazionale
Weapon Watch, dall’Italia la rete globale che svela i traffici di armi
Business militare Il progetto nasce dalla mobilitazione dei portuali dello scorso anno contro il cargo saudita Bahri Yanbu. Uno strumento transnazionale di analisi dei movimenti e dei lavoratori per definire la geografia dei produttori di armi e i percorsi
Il cargo saudita Bahri Yanbu nel porto di Genova il 20 maggio 2019 – Ansa
Business militare Il progetto nasce dalla mobilitazione dei portuali dello scorso anno contro il cargo saudita Bahri Yanbu. Uno strumento transnazionale di analisi dei movimenti e dei lavoratori per definire la geografia dei produttori di armi e i percorsi
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 14 febbraio 2020
Lo scorso 20 maggio la nave Bahri Yanbu, battente bandiera saudita, è attraccata al Ponte Eritrea del porto di Genova. Il cargo trasportava un carico di armi pesanti destinate all’Arabia saudita e si sospettava che avrebbe caricato altro materiale bellico in Italia. Dopo un presidio e uno sciopero è stato impedito alla nave di effettuare le operazioni di carico. «Porti chiusi alle armi, porti aperti ai migranti», era scritto su uno striscione. Nelle stesse ore veniva impedito alla Sea Watch 3 di sbarcare migranti a Lampedusa su pressione del ministero degli Interni. La costituzione di «Weapon Watch – Osservatorio sulle...