Lavoro

Welfare, una riforma a metà per lo spettacolo

Welfare, una riforma a metà per lo spettacoloLavoratori dello spettacolo in piazza

Il caso Il decreto "Sostegni bis" è accompagnato da una riforma categoriale dello stato sociale per i lavoratori dello spettacolo. Salta il "reddito di continuità" sostituito dall'ammortizzatore sociale "Alas" che durerà massimo sei mesi. La protesta dei lavoratori: "Manca una visione d'insieme, non vogliamo riserve indiane ma diritti per tutti. Al governo manca il coraggio di cambiare. Sarà mobilitazione"

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 21 maggio 2021
Con il decreto «sostegni bis» arriva anche una riforma del welfare per almeno mezzo milione di lavoratori dello spettacolo. La misura, definita «storica» dal ministro della cultura Franceschini e da quello del lavoro Orlando, è una razionalizzazione di norme in discussione in parlamento e presenta alcuni limiti tipici delle misure di Welfare categoriale senza una visione di insieme che tuteli precari, autonomi e disoccupati indipendentemente dalla tipologia del lavoro svolto. In questi mesi al governo era stato chiesto un «reddito di continuità» per sostenere un’attività intermittente. Al suo posto ci sarà invece una nuova assicurazione contro la disoccupazione involontaria, un...

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