Alias
Werner Bischof, colore invisibile
Fotografia «Werner Bischof. Unseen Colour», curata da Ludovica Introini e Francesca Bernasconi con Marco Bischof e prodotta dal Masi - Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano, dove è esposta fino al 2 luglio 2023
Werner Bischof. Unseen Colour, exhibition view - MASI, Lugano (ph Manuela De Leonardis)
Fotografia «Werner Bischof. Unseen Colour», curata da Ludovica Introini e Francesca Bernasconi con Marco Bischof e prodotta dal Masi - Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano, dove è esposta fino al 2 luglio 2023
Pubblicato più di un anno faEdizione del 1 aprile 2023
Manuela De LeonardisLUGANO
Oggi quella fototessera di Werner Bischof (Zurigo 1916 – Trujillo, Peru 1954), sul passaporto rilasciato nel 1945, non sarebbe valida. Le regole sono molto più rigide: le foto devono essere a fuoco e nitide, lo sguardo della persona ritratta diretto verso l’obiettivo, avere un fondo neutro e un livello ottimale di luminosità e contrasto. Lui, invece, guarda in alto, il volto leggermente ruotato di lato, i capelli scompigliati, l’esuberanza della giovinezza e, tra le righe, il desiderio di sfidare la prevedibilità. Non è un caso che avesse scelto la professione di fotografo, come è indicato sul documento. Di Bischof, tra...