Visioni

«Werther», acuti e doppie prospettive

«Werther», acuti e doppie prospettive"Werther" – foto di Brescia & Amisano-La Scala

Lirica In cartellone fino al 2 luglio il capolavoro di Massenet sotto la direzione energica e altisonante di Alain Altinoglu

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 27 giugno 2024
Quando Jules Massenet compone Werther, dramma lirico che debutta nel 1892, la sua è un’operazione che il coevo Friedrich Nietzsche definirebbe «inattuale». Adattando I dolori del giovane Werther (1774) di Goethe in piena epoca positivista e naturalista/verista (Verga ha pubblicato Mastro-don Gesualdo nel 1889, il ciclo dei Rougon-Macquart di Zola si conclude nel 1893), il compositore riattualizza in chiave decadente l’irrazionalismo preromantico, che ora come allora trova la sua massima (e massimamente perigliosa) declinazione nella rappresentazione del suicidio del protagonista. Le storie dell’opera ci dicono che Werther, oltre a essere uno dei capolavori di Massenet, è anche uno dei massimi...

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