Alias Domenica

Wilhelm Uhde e i primitivi moderni

Wilhelm Uhde e i primitivi moderniSéraphine Louis, "Bouquet de mimosas", 1925, Laval, Musée d’Art naïf et des Arts singuliers

A Parigi, Musée Maillol, "Du Douanier Rousseau à Séraphine. Les grandes maîtres naïfs", a cura di Jeanne-Bathilde Lacourt e Àlex Susanna Primo a capire l’importanza delle "Demoiselles d’Avignon", l'amatore prussiano Wilhelm Uhde è stato, soprattutto, colui che ha dato uno statuto critico al Doganiere e ai suoi eredi: Séraphine, Vivin, Bombois, Bauchant. La mostra consente di riportare all’attenzione il fascino aspro della sua avventura intellettuale

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 19 gennaio 2020
Fu il primo ad avvertire, seppure confusamente, la stregata potenza delle Demoiselles d’Avignon, parlandone (maggio 1907) al compatriota tedesco Daniel-Henry Kahnweiler: «un tableau qui a l’air assyrien, quelque chose de tout à fait étrange». Fu anche il primo a dare uno statuto critico alla pittura del Doganiere Rousseau. Pur con questi meriti capitali, e il fascino aspro che emana dalla sua vicenda particolarissima, Wilhelm Uhde resta figura appartata, di cui ci si sbriga in poche righe negli annali dell’arte moderna, dove la citazione d’obbligo è riferita al destino condiviso con Kahnweiler allorché le autorità francesi, dopo la Grande Guerra, dispersero...

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