Visioni
Wozzeck, l’abisso del genere umano
Musica L'opera capolavoro di Alan Berg in un riuscito allestimento diretto da Ingo Metzmacher
una scena del'allestimento di Wozzeck – foto Brescia e Amisano per gentile concessione teatro alla Scala
Musica L'opera capolavoro di Alan Berg in un riuscito allestimento diretto da Ingo Metzmacher
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 3 novembre 2015
Fabio Vittorini MILANO
«L’essere umano è un abisso, vengono le vertigini a guardare giù»: così recita a un certo punto il protagonista omonimo di Wozzeck (1925) di Alban Berg, dando una chiave interpretativa dell’opera di lapidaria e lancinante sintesi. Non occorre cercare altrove, fuori dal testo: come ogni grande testo, che apre delle porte sul mondo, le chiavi per aprire quelle porte Wozzeck le contiene, esponendole in bella vista. Il grande interprete deve solo essere capace di guardare e allungare la mano. Berg stesso, autore del libretto, ha guardato con attenzione ai frammenti incompiuti del Woyzeck (1836-37) di Georg Büchner, seppure in un’edizione...