Politica

Yes we Renzi, l’amico americano

Yes we Renzi, l’amico americano

Referendum L’ambasciatore Usa Phillips: il no è un passo indietro. L’opposizione protesta: un’ingerenza, non sono affari suoi. Il diplomatico gaffeur seriale è un ultrà del premier italiano. Ma l’endorsement ’straniero’, invece, ha fatto vincere Tsipras e la Brexit

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 14 settembre 2016
Daniela PreziosiUSA/ITALIA/ROMA
Gli Stati uniti d’America invitano gli italiani a votare sì al referendum. L’affermazione degna dei tempi della Guerra Fredda sarebbe una grave ingerenza di potenza straniera amica e alleata, se non fosse ormai ridicola, anche solo l’idea. E persino controproducente per chi l’ha pensata. A infilarsi ieri nella gaffe planetaria è stato John Phillips, l’ambasciatore Usa a Roma, nel corso di un incontro sulle relazioni transatlantiche organizzato dal Centro studi americani. Il no al referendum, ha spiegato con meraviglioso candore a stelle e strisce, «sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia». Insomma lo Zio Tom, impegnato nella...

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