Alias Domenica
Yun Hyong-keun, il massacro e le ombre
A Venezia, Palazzo Fortuny, prima, grande retrospettiva europea per Yun Hyong-keun Il maestro sudcoreano che ha sublimato nella purezza dei suoi pigmenti le atrocità politiche del passato recente del suo paese
L’artista sudcoreano Yun Hyong-keun, courtesy the Estate of Yun Hyong-keun
A Venezia, Palazzo Fortuny, prima, grande retrospettiva europea per Yun Hyong-keun Il maestro sudcoreano che ha sublimato nella purezza dei suoi pigmenti le atrocità politiche del passato recente del suo paese
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 giugno 2019
Mario Francesco SimeoneVENEZIA
Oggi, sul Massacro di Gwangju si pubblicano libri e si girano film, si leggono documenti, declassificati nel 2017 dagli Stati Uniti e approfonditamente analizzati dal giornalista Tim Shorrock, che raccontano il retroscena dei sanguinosi eventi accaduti dal 18 al 27 maggio 1980. In quei giorni, la popolazione della città coreana, chiamata «Provincia della luce» e travolta dal miracolo dell’industrializzazione forzata al termine della guerra civile, si sollevava contro la dittatura paramilitare del generale-macellaio Chun Doo-hwan che, il 17 maggio del 1980, dopo aver preso il potere con la forza, aveva esteso la legge marziale a tutto il Paese, abolito ogni...