Visioni
Zavattini e quel «periplo di pace» che piaceva a Pasolini
Habemus Corpus L'intellettuale e le battaglie per costruire una cultura di pace, dalle proposte al Congresso di Stoccolma alle poesie
Zavattini a Mosca, 1968 – Victor Masilev
Habemus Corpus L'intellettuale e le battaglie per costruire una cultura di pace, dalle proposte al Congresso di Stoccolma alle poesie
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 9 marzo 2022
Lo sapeva, Cesare Zavattini, che bisognava darsi da fare, e scrivere, e agire per la pace. Lo sapeva che mica bastano i discorsi di circostanza, ma che serviva costruire una cultura di pace. Per quarant’anni, lo scrittore e sceneggiatore nato a Luzzara nel 1902, si è dannato l’anima per quel suo progetto che ora è documentato in un libro, La pace, edito da La nave di Teseo, che raccoglie pensieri, soggetti per film, diari, appelli, lettere inedite. Dalla prefazione, curata da Valentina Fortichiari, capiamo che quell’ossessione accompagnò Za, come lo chiamavano gli amici, fino alla fine. Nel 1958, in un...