Visioni

Zeffirelli, l’arte del provocatore

Zeffirelli, l’arte del provocatoreFranco Zeffirelli, Arena di Verona 2009 – foto La Presse

Lutti Morto a 96 anni il regista fiorentino: una carriera spesa tra cinema, teatro e opera lirica. L'incontro con Visconti, l'esordio con Shakespeare e i film americani

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 giugno 2019
Bisogna dirlo, tra Franco Zeffirelli e la sinistra in genere c’è stata idiosincrasia. Un rapporto stridente che permane nonostante la dipartita del «maestro» a novantasei anni. Del resto non poteva che essere così. Si dice che le opzioni sessuali appartengano alla sfera privata. Sacrosanto. Ma Zeffirelli da questo punto di vista è stato un autentico campione di provocazione individuale divenuta pubblica. Forse lo spiritaccio toscano, forse quell’essere figlio illegittimo riconosciuto tardivamente, resta il fatto che le sortite di Franco sono ineffabili. Gay notorio e dichiarato, a suo tempo fece scalpore la convivenza con Luchino Visconti, Zeffirelli ha detestato con cordialità...

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