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Zehra Dogan, tracce di sangue

Zehra Dogan, tracce di sanguedipinto in prigione – Zehra Dogan

Intervista L'artista e giornalista curda Zehra Dogan, mentre si trovava in prigione in Turchia per aver documentato con i suoi disegni il massacro di Nusaybin, fu ritratta da Bansky sui muri di New York. Fa parte di un'agenzia di sole donne e in carcere ha continuato a dipingere

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 10 agosto 2019
Se la Storia si potesse incontrare, ascoltare o almeno sfiorare, oggi la Storia avrebbe il volto di Zehra Dogan. È seduta su un tavolo del Bazar, la taverna «curdo-meticcia» del suo amico Xepir, e dietro di lei la Casilina non è mai sembrata così silenziosa. Zehra è un’artista e giornalista curda, detenuta per tre anni nelle carceri turche e rilasciata il 24 febbraio scorso. Nel 2017 aveva dipinto un quadro di Nusaybin, la città curda che si trova lungo il confine con la Siria, dopo il bombardamento dell’esercito turco. Il quadro, che prende ispirazione da una fotografia scattata dalle forze...

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