Commenti

10, 20, 50mila: quando i morti diventano «troppi»?

Una famiglia palestinese piange la perdita di un figlio foto di Fatima Shbair/ApUna famiglia palestinese piange la perdita di un figlio – Fatima Shbair/Ap

Ok, il prezzo è giusto Quanti morti ci vogliono per disturbare la nostra coscienza democratica? Qual è la soglia statistica oltre la quale le persone smettono di essere umane e diventano numeri? Qual è la soglia statistica oltre la quale i «danni collaterali» diventano crimini?

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 23 agosto 2024
Il 12 maggio 1996, a un intervistatore televisivo che le chiedeva se mezzo milione di bambini morti in Iraq fossero un prezzo che valeva la pena pagare, Madeleine Albright – ambasciatrice degli Stati uniti all’Onu e segretaria di stato durante la guerra in Iraq – rispose: «È una scelta difficile ma pensiamo che fosse un prezzo che valeva la pena». Il 10 agosto scorso, Kamala Harris – prossima, speriamo, presidente degli Stati uniti – ha detto che i civili uccisi a Gaza sono «far too many», davvero troppi. In modo più confuso e ambiguo, anche il presidente uscente Joe Biden...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi