Internazionale
A due anni dalla rivolta il Cile di nuovo in piazza: non si torna indietro
America latina I manifestanti chiedono la liberazione di tutti i prigionieri politici del 2019. E il 18 ottobre è anche iniziata ufficialmente la redazione della Costituzione
Una bandiera mapuche durante una protesta a Santiago del Cile – Ap
America latina I manifestanti chiedono la liberazione di tutti i prigionieri politici del 2019. E il 18 ottobre è anche iniziata ufficialmente la redazione della Costituzione
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 20 ottobre 2021
Nessuno avrebbe potuto immaginare che quel 18 ottobre del 2019, quando gli studenti, per protestare contro l’ennesimo aumento del costo del trasporto pubblico, avevano iniziato a scavalcare i tornelli della metro senza pagare il biglietto, avrebbe segnato l’avvio dell’evento politico più importante della storia del Cile degli ultimi decenni. A quella rivolta fino ad allora inimmaginabile nell’oasi felice che l’inconsapevole presidente Piñera aveva evocato appena qualche giorno prima, il governo aveva reagito in modo questo sì del tutto prevedibile: riportando i carri armati per le strade come non si vedeva dalla fine del regime di Pinochet. E reprimendo, sparando, uccidendo,...