Internazionale
A Jabaliya «l’ora più buia». Sei bombe, decine di uccisi
Il cratere lasciato a Jabaliya dal bombardamento israeliano – Ap /Fadi Wael Alwhidi
Colpirne cento Israele dà la conferma: abbiamo colpito un leader di Hamas. E avanza via terra, da nord e da est, per spezzare Gaza in due. Tel Aviv preme sull’Egitto perché prenda i profughi palestinesi. L'Onu: «Il diritto non è un menu à la carte»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 novembre 2023
È stato come un terremoto. Le descrivevano così ieri i residenti del campo profughi di Jabaliya le sei bombe sganciate dall’aviazione israeliana. Il terremoto ha lasciato quel che lasciano i terremoti: macerie. UNA QUANTITÀ enorme di macerie perché a essere colpito è uno dei luoghi più densamente popolati del nord della Striscia di Gaza, «incastrato» tra Beit Lahiya e Beit Hanoun: le bombe hanno lasciato un cratere che ha inghiottito le case. I palazzi sono grigi, la polvere è grigia e anche le macerie. Il colore lo danno materassi, coperte, vestiti che spuntano dal cemento aggrovigliato. A centinaia, civili e...