Internazionale
A Roma è popolare, a Berlino è sociale: l’alloggio che non c’è
Casa Lo stallo italiano a confronto con il modello francese e tedesco basati su servizi sociali integrati e azzeramento dell’evasione. I nodi: gli abusivi, il limite del reddito e il sistema dei sussidi e del welfare. Nella «città eterna», al ritmo attuale ci vorrebbero 35 anni per smaltire i 16.000 nuclei in lista di attesa
Il murales del duo polacco Etam Cru a Torpignattara, Roma
Casa Lo stallo italiano a confronto con il modello francese e tedesco basati su servizi sociali integrati e azzeramento dell’evasione. I nodi: gli abusivi, il limite del reddito e il sistema dei sussidi e del welfare. Nella «città eterna», al ritmo attuale ci vorrebbero 35 anni per smaltire i 16.000 nuclei in lista di attesa
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 10 settembre 2017
A Roma l’amministrazione capitolina assegna 490 case popolari all’anno: al ritmo attuale ci vorrebbero circa 35 anni per smaltire i 16.000 nuclei in lista che nel frattempo continuerebbero a crescere in modo esponenziale. Cerchiamo di capire la natura di questo blocco, senza risolvere il quale è impossibile ogni politica per la casa. Vanno analizzate le ragioni dello stallo della macchina politico-amministrativa rispetto alla gestione delle case popolari. A questo scopo risulta utile fare un confronto con il modello tedesco operante a Berlino e con quello francese funzionante a Parigi. Emerge così che, senza un sistema integrato di servizi sociali e...