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Acqua pubblica, la Carta di Bari e la bella vittoria di Torino
La riscossa degli acquaioli Se gli italiani dovessero dipendere dai privati, ci vorrebbero più di 200 anni per rinnovare l’intera rete idrica. I privati non investono, ma non abbandonano la bramosia d’impadronirsi del sistema idrico […]
La riscossa degli acquaioli Se gli italiani dovessero dipendere dai privati, ci vorrebbero più di 200 anni per rinnovare l’intera rete idrica. I privati non investono, ma non abbandonano la bramosia d’impadronirsi del sistema idrico […]
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 18 ottobre 2017
Se gli italiani dovessero dipendere dai privati, ci vorrebbero più di 200 anni per rinnovare l’intera rete idrica. I privati non investono, ma non abbandonano la bramosia d’impadronirsi del sistema idrico nazionale facendone pagare i costi ai cittadini. A questo riguardo, le regioni del Mezzogiorno restano un obiettivo maggiore, in particolare la Puglia e la Campania. L’obiettivo prioritario è ottenere l’apertura del capitale dell’Acqua pubblica al settore privato, dietro la motivazione che i poteri pubblici non dispongono delle risorse finanziarie sufficienti. Il meccanismo cui i privati farebbero ricorso è dei più classici. Ottenere anzitutto un forte aumento della tariffa dell’acqua per...