Cultura
Adrienne Rich, la scrittura rabdomante
RITRATTI A dieci anni dalla morte della poeta statunitense, tra riedizioni e giornate di studio per ricordarne la figura. Femminista, lesbica, ebrea e teorica pubblicamente influente, ha letto il presente con puntuale radicalità. «La guida nel labirinto» e «Cartografie del silenzio» ritornano in libreria per Crocetti.
Adrienne Rich – Getty Images
RITRATTI A dieci anni dalla morte della poeta statunitense, tra riedizioni e giornate di studio per ricordarne la figura. Femminista, lesbica, ebrea e teorica pubblicamente influente, ha letto il presente con puntuale radicalità. «La guida nel labirinto» e «Cartografie del silenzio» ritornano in libreria per Crocetti.
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 25 marzo 2022
«Non esiste una formula semplice per definire la relazione dell’arte con la giustizia. Ma so che l’arte – nel mio caso l’arte della poesia – non significa nulla se si limita a decorare la tavola del potere che la tiene in ostaggio». È il 3 luglio del 1997 e nella lettera indirizzata a Jane Alexander per spiegare il suo rifiuto della National Medal of Arts appena attribuitole, Adrienne Rich ritorna su un concetto cardine già espresso anni addietro in uno dei brevi saggi compresi in Blood, bread and poetry (1986). La precisione del posizionamento che lega produzione poetica e politica...